Come sta evolvendo il vostro lutto?

Il questionario potrà aiutarvi a capire in quale momento del processo di lutto vi trovate. Selezionate se l’affermazione è vera oppure falsa rispetto al vostro sentire. Alla fine troverete un’indicazione della fase che maggiormente si avvicina al vostro stato d’animo e all’evoluzione del vostro processo di lutto. E’ possibile che siano contemporaneamente presenti le caratteristiche di più fasi, è normale perché il passaggio da una fase all’altra del processo del lutto non è schematico e d è frequente che fenomeni e sentimenti di fasi diverse si sovrappongano.

Nota bene, i campi con il simbolo * sono richiesti.

 

Prevalenza risposte A:

Lo shock del trauma che avete subito è ancora forte. In momenti come questi si fa fatica ad accettare la realtà dell’evento. E’ normale sentirsi storditi e confusi.

Prevalenza risposte B:

I momenti della turbolenza emotiva sono fatti di tanti sentimenti contrastanti e dolorosi. Sono il segno di quanto profondamente siete stati colpiti. La sofferenza è quindi inevitabile ed è normale sentire ondate di pena, tristezza, desiderio di dimenticare, colpa, rabbia…Sono emozioni difficili da sopportare ma non sono inutili: possono aiutarvi a capire e a dar valore a ciò che avete perduto, a riadattarvi al mondo e a trovare nuove energie vitali.

Prevalenza risposte C:

la pena e la tristezza sono i sentimenti che predominano in questo momento. Anche se ora vi sembra che dureranno in eterno non è così. Sono solo il segno che vi state rendendo conto dell’entità e del valore della vostra perdita. Quindi è normale che siate tristi. Non cercate di nascondere la penaa, la tristezza, il pianto. Anche se non è facile, questi sentimenti vanno riconosciuti e accettati ma , soprattutto, non vanno nascosti. Parlarne con persone care e riuscire ad esprimervi vi aiuterà a ridurre la sofferenza.

Prevalenza di risposte D:

Il dolore e la reazione emotiva durano ormai da troppo tempo e sono diventati troppo intensi per gestirli con le vostre sole forze. Avete bisogno di aiuto, di un supporto o di un intervento qualificato. Rivolgetevi con fiducia ad uno psicologo che possa aiutarvi a superare queste difficoltà.

Prevalenza di risposte E:

Sembrate ben avviati nel cammino verso la risalita e verso la ripresa di una vita normale. Vi state riadattando alla quotidianità, nonostante la sofferenza e la perdita. Non dovete preoccuparvi se ultimamente passate periodi più o meno lunghi senza pensare alla persona amata. Il miglior modo per dimenticare è ricordare, ma senza accanirsi a voler ricordare a tutti i costi. La persona amata sta trovando pian piano un posto stabile nel vostro cuore e nella vostra mente.

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Il lutto e la sua elaborazione.

Il lutto è definibile come uno stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, o interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale o un fallimento personale.

Nel caso di un decesso, in genere il lutto è tanto più difficile da superare quanto più improvvisa è stata la morte, quanto più sano e giovane era il defunto e ciò soprattutto se chi sopravvive può attribuirsi qualche colpa dell’accaduto.

L’elaborazione del lutto passa attraverso fasi ben precise pressoché simili nelle diverse culture, uno dei più noti esponenti dei death studies è Elisabeth Kübler-Ross, medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale in Svizzera, considerata la fondatrice della psicotanatologia. Nella sua “teoria a cinque fasi” elaborata nel 1970, l’autrice parla di “fasi” e non “stadi”, perché presuppone la possibilità che i diversi momenti possano sovrapporsi, ripresentarsi, non presentarsi con uguale intensità e senza un preciso ordine. Questo modello permette di capire sia le dinamiche mentali più frequenti della persona a cui è stata diagnosticata una malattia terminale sia ogni volta che ci sia da elaborare un lutto. Per lei il “lavoro di elaborazione del lutto” è come un percorso che si snoda secondo i seguenti punti:

  1. fase della negazione o del rifiuto: caratterizzata da un rifiuto dell’esame di realtà ritenendo impossibile di avere davvero subito quella perdita. Molto probabilmente il processo di rifiuto psicotico della verità può essere funzionale per proteggerlo da un’eccessiva ansia di morte e per prendersi il tempo necessario per organizzarsi.
  2. Fase della rabbia: dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia e paura. Rappresenta un momento critico che può essere sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura, del ritiro in sé e di un’attribuzione esterna o interna dei propri dolori e sentimenti di essere incompresi;
  3. Fase della contrattazione o del patteggiamento: In questa fase, la persona riprende il controllo della propria vita, e cerca di riparare il riparabile, c’è la verifica delle proprie capacità di ripresa e delle risorse esterne e dalla ristrutturazione dell’esame di realtà. La persona inizia a verificare cosa è in grado di fare, ed in quale progetti può investire la speranza, iniziando una specie di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone che costituiscono la sfera relazione del paziente, sia con le figure religiose.
  4. Fase della depressione (reattiva o preparatoria): rappresenta un momento nel quale il paziente inizia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di solito si manifesta quando la malattia progredisce ed il livello di sofferenza aumenta. E’ caratterizzata dalla presa di consapevolezza che il dolore della perdita non è esclusivo e che la morte è ineluttabile;
  5. Fase dell’accettazione: quando il soggetto ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a lui, arriva ad un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza di quanto sta per accadere o è accaduto; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. In questa fase tende ad essere silenzioso ed a raccogliersi, inoltre sono frequenti momenti di profonda comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto. È il momento dei saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente. E’ caratterizzata dall’elaborazione completa della perdita vissuta e dall’accettazione della nuova condizione di vita.

I COMPITI ELABORATIVI DEL LUTTO

1)Accettare la realtà della perdita: confidarsi con familiari e amici, condividere la propria sofferenza, parlare con la persona scomparsa ricordando episodi o aneddoti della vita passata insieme, chiedersi cosa la persona scomparsa avrebbe pensato o detto, chiedere scusa e scrivere una lettera.

2)Elaborare le emozioni e il dolore della perdita: riconosce e gestire i sentimenti e le emozioni affrontando i sentimenti senza anestetizzarli. Curare la prioria persona, rispettare orari, impegni regole alimentari ritmi del sonno. Aiutarsi con distrazioni o attività fisiche per ridurre le tensioni.

3)Riadattarsi al proprio contesto sociale: Recuperare la fiducia negli altri e in se stessi. Ricostruire nuovi significati, trovare nuovi stimoli. Riprendere le relazioni sociali, le abitudini e gli impegni. Chiedersi cosa sto facendo di positivo ora per me.

4)Reintegrare la persona perduta nel nostro mondo interno: Trovare un posto dentro di noi per la persona perduta, farli vivere nella nostra mente e nel nostro cuore. Provare gratitudine per il tempo passato insieme alla persona scomparsa facendola diventare parte di noi.

“SOLTANTO COLORO CHE EVITANO L’AMORE POSSONO EVITARE IL DOLORE DEL LUTTO. L’IMPORTANTE E’ CRESCERE, ATTRAVERSO IL LUTTO E RESTARE VULNERABILI ALL’AMORE!”

-J.Bratner-

Se vuoi vedere in che fase di elaborazione del lutto ti trovi fai il test e clicca qui!

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